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Adina PLUGARU. Frammenti riordinati. Calco semantico e morfologico

Tipo di progetto

Arte contemporanea

Data

10 maggio - 7 giugno 2025

Curatore

Roxana Sava

Adina Plugaru - site internet

Press release

COMUNICATO STAMPA.
Adina PLUGARU
Mostra personale
FRAMMENTI RIORDINATI. Calco semantico e morfologico
2012 | 2025
Pittura, disegno, ceramica

Artista: www.adinaplugaru.ro; Instagram: @plugaruadina;
Curatore: Roxana Sava

Dove: KUNST DEPOT. Spazio per l'arte e la ricerca visiva
campiello Widmann – rio terà dei Biri, Cannaregio 5415, 30121 Venezia
https://www.veneziakunstdepot.com; instagram @venezia.kunst.depot
ACTV: linea 1, Ca' d'Oro; linee 4.1, 5.1, 4.2, 5.2 Fondamenta Nove

Vernissage: 10 maggio 2025, ore 19.00
Apertura: 10 maggio – 7 giugno 2025
Orari: da lunedì a sabato, 10.30 – 13 e 15.30 – 19.00

Sponsor: Corte San Benedetto. Vini classici della Valpolicella – Arbizzano, Negrar di Valpolicella, Via case Zamboni 11A
https://www.cortesanbenedetto.it/

Nella mostra Frammenti riordinati. Calco semantico e morfologico, l'artista Adina Plugaru ricompone, nel 2025, un puzzle di vita artistica integrando in una nuova visione una serie di lavori già parte della precedente mostra Frammenti riordinati (2012), come un calco linguistico e morfologico di un momento rilevante della propria memoria artistica.
La metafora del calco linguistico (coniare un nuova espressione in una lingua riprendendo le strutture di un'altra) è il fil rouge della mostra, che reinterpreta la serie dei FRAMMENTI integrando con lavori recenti, non solo pittura, ma anche ceramica e disegno.
Il risultato è una spettacolare istallazione artistica del tutto nuova, dove il gioco di specchi e il puzzle sono la chiave di lettura non solo dell'allestimento, ma anche dell'auto-riflessione sul proprio percorso artistico.

Traccia forte nelle opere è l'influsso dell’estetica e dei materiali veneziani, omaggio anche all'intelligenza collettiva celebrata dalla Biennale di Architettura 2025: l'elemento ricorrente delle opere è il terrazzo alla veneziana, che si evolve dalla rappresentazione realista, a fondale quasi surreale della percezione dell'ambiente circostante.

Al pari dei pezzi incastrati nel terrazzo, i frammenti di Adina Plugaru hanno una vita propria, non sono delle semplici parti di un complesso, né mirano ad una semplice evocazione. Il significato non è immediatamente accessibile: i frammenti pittorici di Adina sono elementi staccati dall’insieme organico di provenienza, che vengono rimontati in un puzzle che conferisce un nuovo senso ai singoli pezzi.

Così la mela che una mano offre non è un frammento dell’albero che l’ha prodotta, né la mela dell'Eden, il frutto della conoscenza, né lo strumento della caduta nel peccato. La mela è il simbolo del globo che rotola, del movimento perpetuo, della permanenza, però anche della conversazione ininterrotta, dei rapporti umani che si costruiscono attraverso il gesto di offrire e di ricevere.

Ad integrare la stessa riflessione, i lavori più recenti sono sempre frammenti di memoria, ricomposti secondo istintive connessioni dell'artista. La memoria è trasfigurata da un passaggio in una dimensione atemporale, è trasformata, decantata, poi ricreata a popolare spazi scomposti, riorganizzati in nuove disposizioni: un puzzle immagistico in cui la forma, la prospettiva, l’organizzare dello spazio compositivo e il colore sono simboli con un forte ruolo narrativo.

Il significato si costruisce a più livelli. Man mano che accede ad un nuovo piano semiotico, l’osservatore si perde e si ritrova per via dei nuovi significati, scopre dei dettagli e ha accesso ad altre sfumature. In quest’esplorazione, colui che guarda ritrova sé stesso, si rispecchia, perché il tema latente di tutti i lavori è la comunicazione quale esperienza inevitabile.

A livello visivo, nella rappresentazione, la scena e gli attori della memoria continuano a trasformarsi teatralmente, nello spazio compositivo della tela, tramite la ricollocazione di oggetti del quotidiano come frammenti dentro il paesaggio estetico di Venezia.

Pittura a olio, ceramica, disegni, organizzati in un'istallazione di specchi. Il terrazzo alla veneziana, con i suoi microframmenti, diventa metafora del percorso pittorico di ricomposizione.

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